L’invito al dialogo di Bangura

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Lo ha costruito in sei mesi di paziente e certosino lavoro nell’atelier dell’Asilo Notturno di Via Corsica; partendo da un pezzo di legno rinvenuto casualmente nella falegnameria e con in mente un villaggio che sale verso il cielo, il Presepe di Bangura ora fa bella mostra di se nello splendido spazio del Duomo Vecchio di Brescia.
Complice l’Ufficio Migranti della Diocesi di Brescia che ha favorito il contatto con la tradizionale iniziativa del Movimento Cristiano dei Lavoratori, il Presepe rimane esposto fino a metà gennaio in occasione della rassegna dei presepi che attira ogni anno migliaia di visitatori.
Un messaggio importante che arriva da Mohamed Bangura, musulmano, che attendendo il permesso di soggiorno (che alla fine gli è stato concesso) ha realizzato il manufatto nei lunghi mesi di attesa.
Viene proprio da lui (profugo della Sierra Leone) l’idea di trasformare la sua opera in un presepe, impreziosendo la scultura e caricandola di significati importanti di dialogo e condivisione.
Un’opera che come è stata scritto nella targhetta “è stata realizzata con amore e ringraziamento ai bresciani per quanto ricevuto”.

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